Rapporto Istat sulla lettura: Sicilia fanalino di coda. Che ne pensano gli scrittori?

Una famiglia su dieci non ha libri in casa. Nessuno. E la metà degli italiani ne possiedono al massimo 100,e se escludiamo i libri di scuola e quelli ereditati, sono davvero pochi. É la nuova indagine dell’Istat su “La produzione e la lettura di libri in Italia”.E la Sicilia? In coda. Le famiglie maggiormente sprovviste di libri sono quelle della Basilicata (il 19,1% non possiede nemmeno un libro), della Sicilia (18,1%) e della Puglia (17,9%). Abbiamo chiesto ad alcuni scrittori quale potrebbe essere la soluzione per stimolare la lettura. 

MATTEO COLLURA: "Non leggere significa non avere cognizione della realtà. Si è più soggetti ad essere colonizzati mentalmente.

Meno si legge, meno si posseggono gli strumenti per analizzare il mondo. Bisogna lavorare sulla SCUOLA che possa avvicinare gli studenti al libro, al mistero ella vita contenuto tra le sue pagine. E naturalmente bisogna intervenire sulle FAMIGLIE, sui genitori. Se le nuove generazioni non leggono la colpa è delle vecchie. La lettura è un gesto di CIVILTA’ ".

I “non lettori” rappresentano oltre la metà della popolazione in ben 14 regioni su 20; il primato negativo nella graduatoria regionale spetta alla Sicilia (71,8%) e alla Puglia (70,8%), che presentano valori superiori al 70% della popolazione .

La propensione alla lettura è fortemente condizionata dall'ambiente familiare: leggono libri il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 32,7% di quelli con genitori che non leggono libri. La quota di lettori è superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 ed i 19 anni mentre la fascia di età in cui si legge di più è quella tra gli 11 e i 14 anni (53,5%).

Nel Mezzogiorno la lettura continua ad essere molto meno diffusa rispetto al resto del Paese: meno di una persona su tre nel Sud e nelle Isole ha letto almeno un libro (la quota di lettori è rispettivamente il 29,4% e il 31,1% della popolazione). Si legge di più nei comuni centro dell'area metropolitana: la quota di lettori è al 50,8%, ma scende al 37,2% in quelli con meno di 2.000 abitanti.